lunedì 6 agosto 2007

Don Gelmini fra Luxuria e Luca Volontè. Gasparri: “Santo subito!”

Sephirot
Gelmini Gasparri ButtiglioneLuca Volontà –ricordate la sua battaglia a proposito della “operazione pretofilia”? Parte, lancia in resta come un cavaliere Templare (i monaci templari furono accusati, fra l’altro proprio di pedofilia), alla difesa del Don Gelmini vista l’attuale indisponibilità del Santo Sepolcro. E lo fa in buona compagnia. Maurizio Gasparri anche lui inciampato sulla via di Damasco lancia addirittura il “Don Gelmini Day” - a Ferragosto e per la festa dell’Assunta (tanto per far piacere al papato) giusto in tempo per non incappare nel “Vaffan…o Day” di Beppe Grillo che è l’8 settembre, giorno in cui gli italiani diedero il vaffa ufficiale alla guerra nazifascista.
Buttiglione, che nella foto (ANSA) appare lontano, ma beato, non ha ancora espresso il parere filosofico.
Quindi chi salta su a favore di Don Gelmini , che non dimentichiamo è, per opinione comune, l’ispiratore della legge Fini sulla “droga” è la destra indifferenziata da Gasparri e Santanchè –che confondendo il sacro con il profano- lo vogliono santo subito come avevano fatto per il precedente pontefice.
Se don Gelmini sia colpevole o no dovrebbe dirlo la magistratura –a meno che non vengano opposti segreti di Stato-, ma risulta vergognosa la posizione di Gasparri: “la pseudo inchiesta di Terni deve essere chiusa. Alla Procura facciano presto a distinguere gli eroi della vita, come don Gelmini, dai calunniatori” (sic). Dà da pensare “questa specie di amore” che corre fra la destra e le comunità e non è facile dimenticare sia la lotta per Muccioli sia le visite, debitamente documentate dal TG2, fatte da Fini alla comunità di san Patrignano in occasione di corse di cavalli od altri anniversari. Berlusconi, che a Don Gelmini aveva promesso nel 2005 10.ooo.ooo.000 di “vecchie lire” (pare che voglia impressionare gli ascoltatori coi molti zeri delle lire invece dei pochi dell’euro e chissà poi perché vecchie se erano nuove dopo la caduta del Re-Imperatore), è con lui, ma mai tanto quanto Landolfi che vede per il prete indagato una congiura come per Muccioli. Ma il più “fantastico” è il soprannominato Luca Volontè che chiede a Mastella ( che ci fa un pensierino) di mandare gli ispettori (di disgrazia ed ingiustizia in questo caso) alla Procura di Terni. Forse lo fanno per ricevere un placet da Erasmo.

E per non appiattirsi su Volontè e Santanchè : La vera storia di don Pierino